Asset A

Villa Unifamiliare

Villa Unifamiliare

LUOGO

San Secondo di Pinerolo

San Secondo di Pinerolo

COMMITTENTE

Privato

Privato

REALIZZAZIONE

In corso

In corso

SUPERFICIE LORDA

240 mq

240 mq

L’edificio oggetto di intervento è inserito in un contesto moderatamente urbanizzato e fortemente eterogeneo sotto il profilo edilizio. Gli elementi naturalistici caratterizzanti l’area sono prevalentemente due: a Nord il torrente Chisone; infatti, il piccolo borgo è localizzato in prossimità della sua sponda destra, a Sud la collina. La collina trova il suo apice nella località Castel del Lupo. Il Torrente Chisone fu anticamente, e per certi versi ancora oggi, fonte di sostentamento delle attività artigianali locali, prova ne è la presenza del marmista proprio di fronte al lotto oggetto di intervento e dei canoisti lungo le rapide nei mesi favorevoli. Anche la collina ha offerto in passato le proprie potenzialità agli abitanti; legna per  scaldarsi, castagne e funghi per l’alimentazione, cacciagione. Oggi si presenta come oggetto del paesaggio e della biodiversità, luogo di passeggiate (sebbene i suoi sentieri necessitino di ordinaria e straordinaria manutenzione per essere percorsi in sicurezza). Una collina che nelle parole del Poeta “tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo (…)”. Una collina che impone la propria ombra, ma nello stesso tempo pennella di colori le chiome degli alberi nel susseguirsi delle stagioni.

Corpi di fabbrica paralleli alla strada e maniche ortogonali evocano le antiche cascine della zona, capannoni sorti nella seconda metà del Novecento, serre in metallo e plastiche per proteggere le coltivazioni di autosussistenza. Baracche multi-materiche per il ricovero degli attrezzi. 

Muri in pietra di sostegno degli antichi sentieri, terrazzamenti per le coltivazioni locali. Questi ultimi sono gli elementi più interessanti morfologicamente, elementi architettonici del paesaggio dai quali ripartire per costruire un linguaggio architettonico contemporaneo fondato sulla memoria di antiche tracce.

I presupposti concettuali alla base di questo progetto mescolano i materiali archetipici del luogo con una metodologia antica legata al mestiere dell’architetto come artista e come tecnico. Una metamorfosi Arte/Architettura che nasce secoli addietro, nella cultura dell’Italia del Rinascimento, forse prima.

Abbiamo studiato la lezione di El Lissinsky, architetto e pittore. Una sua opera celebre della serie Proun del 1922/23 ci ha aiutato nel definire la nuova planimetria dell’edificio oggetto di ristrutturazione.

Planimetria che in questo modo rispetta i fili di fabbricazione esistenti ed i vincoli originati dalle distanze dai confini e dagli edifici circostanti. Nel progetto e nell’uso dei materiali abbiamo cercato richiami alla poetica architettonica di F.L Wright, Le Corbusier, Alvar Aalto, Eduardo Souto de Moura.

Dalla “relazione generale per la riqualificazione del paesaggio agrario e forestale” emergono chiare indicazioni sul fatto che: “ci sia un “punto di vista, cioè qualcuno che considera esteticamente (emotivamente) ciò che sta vedendo”. Per questo l’edificio si apre sul paesaggio con grandi vetrate, per accogliere la luce del mattino e catturarla fino al tardo pomeriggio, nei crepuscoli estivi. Nei freddi pomeriggi invernali, come nelle terre del Nord Europa, senza le vetrate ci si intorpidisce nell’oscurità.

Nello testo sopra citato è sottolineato che “il “paesaggio” cioè ciò che viene “visto”, sia immutabile e costantemente coerente con l’immagine codificata e consolidata di quella particolare porzione di territorio.” È in questa ottica che la grande collina sarà una costante e duratura presenza all'interno della casa. Così come l'altezza relativamente modesta dell’edifico (un piano e mezzo) consentirà di inserirsi in modo dolce e di permettere la visuale sul bosco circostante anche dalla strada.

 l’edificio

Si tratta della ristrutturazione dell’edificio esistente con ampliamento e ridefinizione dei volumi. Il risultato progettuale si riassume in due corpi di fabbrica di altezze diverse disposti ortogonalmente ed incernierati sul volume emergente del camino in pietra. Un edificio dalle linee semplici e regolari, in pietra, intonaco e legno. La copertura è piana in modo da non coprire l’orizzonte verso la collina ed evitare di schermare gli edifici limitrofi. Gli ambienti interni si snodano uno di seguito all’altro, senza soluzione di continuità per gli spazi living, più protetti gli spazi privati delle camere e dei bagni. Un soppalco interno aiuta la vista sul verde ad un’altezza leggermente superiore rispetto al piano terreno.

il camino (il focolare)

riscoprire il senso di ritrovarsi intorno al fuoco, elemento primordiale in assoluto. Sedersi di fronte al camino per scaldarsi, per osservare il fuoco che consuma la legna lentamente, alternare lo sguardo sull’interno della casa e sull’esterno, accorgersi della continuità materica dei pavimenti interni e degli esterni, legno naturale in doghe piuttosto grandi.

Asset A
Asset A
Asset A
Asset A
Asset A
Asset A
Asset A
Asset A

Copyright © 2025 AD Architetti

Design and Developed by Sina Nourmousavi

© AD Architetti

by Sina Nm

A

D

A

D

A

D