
LUOGO
COMMITTENTE
REALIZZAZIONE
SUPERFICIE LORDA
Accoglienza e arte
La nostra proposta è incentrata sulla residenzialità e sull’arte. La prima si esprime nelle forme del social housing, la seconda mediante la partica di discipline artistiche quali musica, danza, teatro, pittura, scultura, fotografia, arti visive, scuola di italiano.
Il complesso edilizio, con le aree verdi adiacenti, diventerà un campus con residenze per studenti universitari/e come per giovani immigrati/e in attesa di permesso di soggiorno o di giovani italiani provenienti da famiglie disagiate. I residenti potranno studiare nei diversi atenei della città di Verona, ovvero seguire i corsi delle varie discipline artistiche ospitate nel campus.
Gli obiettivi sono quelli di offrire accoglienza a studenti fuori sede o in difficoltà e di restituire dignità a ragazzi immigrati arrivati sul nostro territorio dopo lunghi e dolorosi viaggi. L’accoglienza si concretizza qui in un social housing impostato sulla formazione, sulla cultura, sulle arti e sull’attività lavorativa agricola anche a contatto con gli animali.
Gli spazi residenziali potranno prevedere alloggi di 3/4 persone con bagno e cucina in comune, ovvero gruppi di stanza per 2 persone con cucina comune a più stanze e aree per la socialità quali piccoli salotti, sale lettura, sale gaming.
Cultura e lavoro conducono alla libertà ed alla formazione dell’identità personale. L’arte attinge al profondo dell’animo umano e consente una piena crescita interiore, di chi la pratica, di chi ne fruisce.
La scala di riferimento dell’intervento è internazionale, possono essere ospitati studenti fuori sede da tutte le regioni d’Italia e anche dall’Esterno; i giovani immigrati arrivano, com’è noto, da aree in prevalenza del Sud del Mondo .
Inclusione e servizi alla popolazione
Il progetto si fonda sull’inclusione volta a fasce di popolazione emarginata quali i giovani immigrati provenienti da paesi poveri o in guerra. Queste persone, spesso in attesa del permesso di soggiorno, per integrarsi socialmente hanno bisogno di apprendere la lingua italiana, di avere qualcuno che li segua nei complessi iter burocratici. Necessitano talvolta di assistenza sanitaria ed in generale di mediatori culturali. Il fatto di vivere in mezzo a loro coetanei italiani, facilita ed accelera il processo di integrazione.
L’area dovrà essere dotata di servizi utili anche alla popolazione non residente nel complesso edilizio, al fine di evitare che si crei un ghetto a sé stante, isolato dal contesto e dalla Città di Verona. Si prevede infatti la presenza di una biblioteca multimediale e polifunzionale sul modello delle biblioteche dei paesi del Nord Europa con un ampio Parco della Lettura ed il Museo del Seminario. Aree per coworking saranno disponibili per professionisti e aziende. Campi sportivi, palestra, piccola SPA maneggio e orti urbani sono a disposizione di residenti e fruitori esterni. Il Parco della Lettura comprende uno specchio d’acqua percorribile anche con piccole barche, ed un labirinto verde ove sarà stupefacente perdersi alla ricerca di sé stessi. Potrà essere arricchito da opere scultoree prodotte dagli studenti del laboratorio si scultura con particolare attenzione alla lavorazione del marmo, attività tipica della zona.
La sostenibilità
L’intervento, nel suo complesso, dovrà garantire di essere pienamente sostenibile in tutte le sue fasi attuative: dal cantiere, al ciclo dei consumi energetici, all’uso di materiali e delle attrezzature per le attività residenziali, culturali e ortofrutticole (si prevede che buona parte delle coltivazioni siano destinate al consumo interno, cosiddetto km zero). Si garantirà che i materiali edili rispettino i requisiti CAM e che l’intervento sia conforme ai principi del DNSH. Il fabbisogno energetico verrà soddisfatto attraverso l’autoproduzione generata da un impianto fotovoltaico posto sulle falde delle coperture esistenti. Non è escluso che, vista la dimensione dell’intervento, con analisi più approfondite si possa valutare la produzione di energia tramite la geotermia.
Mobilità
Auto e biciclette elettriche in car sharing saranno i mezzi a disposizione dei residenti (ed eventualmente anche di fruitori esterni) per affrontare gli spostamenti da e per il Campus Massimo. Ci saranno spazi idonei per la sosta ed il caricamento dei veicoli.
Coltivazioni agricole
L’area edificata è circondata da ampie aree coltivabili. Si prevede che parte degli ospiti di Campus Massimo siano invitati a collaborare alla coltivazione degli orti volti all’autoconsumo. Una parte di questi orti potranno essere destinati a fruitori esterni, pensionati o persone disoccupate, che potranno trarre ampio giovamento da questa attività.
Caffetteria bistrot
Sarà a disposizione di tutti i fruitori del campus Massimo, residenti e pubblico esterno. Aperta tutta la settimana, avrà orari compatibili con le attività che si svolgono nell’area. Il bistrot servirà pranzi e cene anche con modalità di asporto. Nei periodi estivi è previsto che sia collocato anche un punto ristoro in prossimità del lago e del labirinto.
Campi sportivi, spa e maneggio
Campi da calcio, basket e tennis sono collocati all’aperto, mentre nei locali seminterrati sono ubicate la palestra, la piscina con annessi bagno turco, SPA e sale trattamenti. Sono servizi a disposizione dei residenti e di un più ampio pubblico che potrà fruire congiuntamente, come sopra illustrato, di spazi culturali e di attrezzature sportive.
Il maneggio è pensato con un plus a carattere sociale, perché potrà essere a disposizione per attività con disabili, essendo nota l’efficacia della terapia con i cavalli nei confronti di persone diversamente abili. Quest’attività potrebbe svolgersi in sinergia con il Centro Polifunzionale don Calabria che si occupa per l’appunto di persone con disabilità.
Scuola di italiano per stranieri e ripetizioni per bambini
Gli studenti italiani ospitati presso il Campus Massimo potranno rendersi disponibili, dietro corrispettivo economico ovvero mediante altre agevolazioni economiche o bonus da valutare, a fornire lezioni di italiano a coetanei stranieri immigrati. Un altro servizio che può essere offerto è relativo alle ripetizioni da impartire a bambini e ragazzi dei quartieri circostanti. Entrambi questi servizi potranno essere anche prestati da pensionati in buone condizioni di salute che vogliano passare il loro tempo libero in mezzo ai giovani.
La qualità degli spazi architettonici
Gli spazi interni o esterni di buona qualità architettonica aumentano la qualità di vita e diventano attrattori sociali, financo turistici. Ne sono prova le numerose riqualificazioni architettoniche di spazi una volta destinati alle fabbriche, ai porti commerciali, ai luoghi dismessi, alle cave abbandonate, ecc. Il ridisegno dello spazio ha coinciso con il ridisegno della sua vocazione. Si sono aperti a nuove destinazioni d’uso, ad una socialità contemporanea, a nuove esigenze. Hanno saputo accogliere tecnologie innovative lasciando entrare la natura. Riteniamo quindi che, anche per il Campus Massimo, una rinnovata veste architettonica, sarà il biglietto da visita della sua nuova vita.
Il rapporto con il contesto circostante
Nei pressi dell’area del Campus Massimo si trovano realtà con le quali la struttura potrà in futuro dialogare: il forte Lugagnano, l’ex cava Speziala, il Centro Polifunzionale don Calabria, L’Istituto Salesiano San Zeno, i paesi di Lugagnano e San Massimo. Si tratta di realtà con le quali può essere stabilito un dialogo fruttuoso, alla ricerca di reciproche interazioni.
La chiesa
L’attuale edificio di culto, insieme alla più piccola cappella, manterranno le proprie funzioni a beneficio degli ospiti come anche di fruitori esterni per eventuali cerimonie religiose quali matrimoni, battesimi, comunioni, ecc. La chiesa potrà essere utilizzata anche per concerti e rassegne musicali.
Mixité vs inclusione
Il fenomeno dell’immigrazione non può essere fermato; concordiamo con tanti che affermano che deve essere gestito. I giovani immigrati che sbarcano sulle nostre coste vanno visti come una risorsa preziosa per sé stessi e per i nostri territori.
La nostra proposta parte da questa considerazione per mescolare diversi ingredienti che possano creare percorsi virtuosi di crescita personale degli individui e sociale delle comunità. Ed è proprio il concetto di comunità sul quale puntiamo con l’idea di “progettare una comunità”. Una comunità inclusiva, fondata sul concetto di “mixitè” ovvero di compresenza di funzioni, attività, servizi e persone di estrazioni sociali diverse che si fondono con l’intento di formare una struttura complessa e articolata che risponda ai bisogni ed alle esigenze contemporanee delle persone.
Aree verdi e risparmio energetico
Il progetto è caratterizzato da ampia presenza di verde anche ad alto fusto, conservando quelli esistenti e inserendone altri. Gli edifici dovranno essere ad impatto zero da punto di vista dei consumi energetici. La mobilità a basse emissioni di CO2 .
Ciclo dei rifiuti
La sostenibilità non si esprime solo in riduzione dei consumi energetici e delle emissioni, ma anche sulla capacità di ridurre i rifiuti, rigenerarli o riutilizzarli. All’interno del campus Massimo si prevede che il ciclo dei rifiuti sia gestito in questa direzione, destinando aree per il recupero ed il riciclo di materiali quali carta, plastica, legno, vetro, ecc.
Riduzione consumo di suolo
Il riutilizzo delle strutture edilizie esistenti, o la loro sostituzione senza incremento di volumetria, va nella direzione del non aumentare il consumo di suolo, come auspicato negli indirizzi strategici dell’Unione Europea.
Inversione rapporto centro/periferia
Si intende inoltre proporre una soluzione alla questione centro/periferia dimostrando che possono essere fornite risposte risolutive realizzando un “effetto centro” anche in zone considerate periferiche e marginali, contrastando li rischio di generare distretti-dormitorio alienanti e stranianti.
Ciclo dell’acqua
Particolare attenzione dovrà essere posta al ciclo dell’acqua, con soluzioni di recupero delle acque meteoriche sia per l’irrigazione, sia per l’uso all’interno dei fabbricati.
Riferimenti internazionali
Gli eco-quartieri del Nord Europa, in paesi come Inghilterra, Danimarca, Germania, Francia, Svezia e Olanda non rappresentano più sperimentazioni isolate di housing ecologico, ma metodologie di intervento sperimentate e sempre più praticate. Si tratta di coniugare le politiche della residenza con quelli della sostenibilità della mobilità e dell’abitazione sociale. Facciamo riferimento a Bo01 a Malmö e Hammarby Sjöstad a Stoccolma, al Greenwich Millennium Village (GMV) a Londra e Ørestad a Copenhagen. Quest’ultimo è stato oggetto di una nostra specifica visita l’estate scorsa. Questi quartieri individuano il proprio punto di forza proprio sulla mixitè delle funzioni e della popolazione, sulla capacità di essere logisticamente e financo economicamente autonomi rispetto al resto della città con una forte predisposizione all’inclusione sociale, favorita dalla presenza di spazi aperti e attività che possono essere svolte in comune da diverse tipologie di abitanti. Le diverse fasce sociali entrano a contatto le une con le altre. Grande importanza è data alla progettazione degli spazi comuni e dei luoghi aperti, con una cura particolare destinata all’arredo pubblico come elemento di identità del quartiere e degli abitanti.
Tutti questi quartieri sono impostati sulla sostenibilità sulla condivisione di alcuni servizi di mobilità (car sharing e bike sharing). Il quartiere Bo01a Malmö prevede uno spazio web che gestisce gli acquisti on line ed anche la possibilità di monitorare i consumi di ogni singola abitazione, in un processo di formazione e sensibilizzazione continua gli abitanti. Ad Ørestad sono gli abitanti a prendersi cura degli spazi verdi del quartiere.
Elemento non trascurabile, tra gli altri è la sicurezza. Passeggiare a Ørestad di sera non genera insicurezza, prova ne è che gli abitanti si ritrovano serenamente negli spazi pubblici anche nelle ore notturne.